sabato 21 febbraio 2009

01-11-2008: Comunicato sulla psichiatria del dr. Tonino d'Angelo, Presidente Nazionale di Medicina Democratica


1 novembre 2008
Medicina Democratica: NO alle coercizioni in psichiatria!

- Con invito alla condivisione, diffusione e partecipazione -

Inoltro la e-mail pervenuta dal dr. Tonino d'Angelo, Presidente Nazionale di Medicina Democratica.
Colgo l'occasione per comunicare che è in previsione la pubblicazione di un inserto della rivista "Medicina Democratica" sul tema "salute mentale".
Chiunque voglia contribuire con indicazioni, testi e quant'altro, può scrivere a questo indirizzo e-mail: eziocat@insicuri.net o a quello del dott. Tonino d'Angelo: toninodangelo@libero.it. Grazie per l'attenzione e l'eventuale collaborazione.
Ezio Catacchio - "Altre Ragioni" (Bari)

* E-mail pervenuta *


NO a tutte le forme di coercizione in psichiatria

Bisogna esprimere un fermo e deciso "NO" a tutte le forme di coercizione in psichiatria (auspicando e lottando per una modifica della normativa anche in tale direzione).
A rinforzare tale convinzione riporto le parole, attualissime, di Maccacaro, tratte dal suo intervento che si può leggere nell' Allegato " 1976 Bologna...", stralcio da pag. 238 del libro " Attualità del pensiero e dell'opera di G.A. Maccacaro":

“...............è la crisi di questa medicina contemporanea che, di giorno in giorno, si fa sempre più assistenzialmente inefficace e socialmente repressiva.”

L'inefficacia dell'assistenza è dimostrata da:
  1. progressivo deterioramento, statisticamente documentabile, della salute collettiva per l'incidenza crescente di tutte le malattie legate alla nocività - dell'ambiente di lavoro, di abitazione, di alimentazione e di vita - che è il portato inseparabile del modo di produzione capitalistico;
  2. ricorrenza - frequente e dilagante - di patologie infettive che si credevano e potevano essere state debellate;
  3. vertiginoso incremento del consumo di farmaci in larga misura meramente sintomatici e concretamente tossici;
  4. emergenza di un diffuso malessere, socialmente determinato e personalmente patito che investe larghi strati della popolazione indotta o costretta a vivere come "disturbo mentale" ciò che è soltanto "insopportabilità di vita".
La funzione repressiva è dimostrata da:
  1. crescente trasferimento dei problemi sociali e personali (conflittualità, trasgressione dei limiti di "norma", domanda di soggettivazione, ecc.) in un'area di gestibilità istituzionale e di silenziamento terapeutico;
  2. avanzante tecnicizzazione dell'atto medico fino all'estinzione dei suoi contenuti di rapporto interpersonale;
  3. diffusione di false o inefficaci pratiche di prevenzione secondaria per deviare la domanda di conversione del modo di produzione;
  4. attribuzione al medico di nuovi compiti repressivi nei confronti del comportamento infantile, se è un pediatra, del diritto di aborto se è un ostetrico, del rifiuto del lavoro se è un fiscale, dell'uso di droga se è un medico, della devianza se è uno psichiatra, della rivolta alla nocività se è un medico del lavoro, e cosi via. " (fine stralcio da Maccacaro)
Il Presidente Nazionale:
dr. d’Angelo Fernando Antonio (Tonino)




FONTE

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